La componente navale italiana è costituita da COMFORANF ( comando forza anfibia) di stanza a Brindisi dispone, di una nave di comando, il “Garibaldi” (che non fa parte in modo permanente della forza anfibia) e delle nave da sbarco: “San Giorgio” (L-9892) , “San Marco” (L-9893) e San Giusto (L-9894):
Il San Marco si sta orientando verso operazioni anfibie lanciate da distanze dalla costa ben superiori a quelli del passato.
Lo scopo è di mantenere le unità navali alla maggior distanza possibile, per evitare di esporle alla crescente minaccia costituita dalle armi a medio raggio; come un semplice missile controcarro. E’ stato così concepita una nuova procedura di sbarco, che prevede l’impiego di mezzi, notevolmente più veloci di quelli del passato, tipo i barchini d’assalto, di MDN con propulsione a idrogetto e delle nuove MEN utilizzate queste ultime per il trasporto dei mezzi più pesanti.
Le MDN sono lunghe 14 m, con un dislocamento di nove tonnellate possono trasportare fino a 30 fucilieri o un carico di 4,5 ton. Quanto alle nuove MEN sono in grado di mantenere una velocità superiore ai 20 nodi con a bordo un VCC. Lunghe circa 18 metri possono portare fino a due VCC.
Ai mezzi navali si affiancano gli elicotteri, impiegati sia per il trasporto truppe sia per la copertura di fuoco ai velivoli e alle ondate anfibie. L’elicottero è quindi divenuto, in questi ultimi anni, parte integrante della componente anfibia.
Mezzi ruotati e cingolati:
Il veicolo cingolato che equipaggia i nostri “marines“ così come le principali forze anfibie occidentali è l AAV-7, nelle versioni: P: trasporto truppe, C: versione comand, R: carro recupero. Sono stati consegnati i tanto attesi mezzi da assalto anfibio, i nuovissimi “AAV-7”.
Infatti i vecchi LVTP-7, che hanno trasportato tre generazioni di “marò” del San Marco e che tanto proficuamente furono impiegati anche in Libano, nel 1999 sono stati inviati presso la ditta “Goriziane” per essere sottoposti alla trasformazione in AAV-7. I primi dieci esemplari sono sbarcati nel porto di Brindisi il 15 maggio 2003. La consegna di tutti i mezzi si è conclusa agli inizi del maggio 2004. In totale da oggi il San Marco potrà contare su una linea di moderni veicoli anfibi di cui 15 mezzi in versione trasporto truppe, 2 in versione comando e controllo e uno in versione recovery.
Questo mezzo costituisce la struttura portante di moltissimi reparti anfibi nel mondo.
L’AAV-7 è un’enorme scatola in lega d’alluminio a tenuta stagna, leggermente appuntita nella parte frontale che assume la forma di una prua .
Il mezzo è lungo 7,9 m, largo 3,3 m e alto 3,1 m e il peso della versione protetta (in dotazione al San Marco) è di 21.052 kg. A dritta è presente la torretta e a sinistra i portelli del comandante del plotone e del pilota. I fucilieri entrano ed escono attraverso un’enorme rampa idraulica posta a poppa. L’ambiente interno è molto spartano con una fila di sedili lungo ciascuna parete e una panca rimovibile in mezzo.Il motore diesel Cummins da 400 Cv è situato nella parte anteriore destra, dove il suo massiccio blocco costituisce una sorta di protezione per il comparto dell’equipaggio.
I cingoli su ciascun lato hanno sei ruote, ognuna con un nuovo sistema di sospensioni a barra di torsione che garantiscono al mezzo un’eccellente mobilità sul terreno. In navigazione il veicolo è mosso da una coppia d’idrogetti orientabili che pompano acqua al di sopra d’ogni cingolo e la espellono ad un ritmo di 53.000 litri al minuto. I deflettori che governano gli idrogetti forniscono al veicolo un’eccellente manovrabilità. L’AAV-7 è in grado di navigare sino ad uno stato di mare forza 3 e può sopravvivere con mare forza 5. La sua autonomia in navigazione è di sette ore a 5 nodi, ma la dottrina ufficiale d’impiego che tiene conto dell’usura dei mezzi e degli uomini, prevede di arrivare alla spiaggia in non più di un’ora. Un efficiente sistema di pompaggio garantisce la sicurezza del mezzo in navigazione anche in condizioni di mare agitato. Per la navigazione, i mezzi del San Marco sono dotati di una bussola magnetica e di ricevitore GPS.
A terra l’ AAV-7 può arrivare ad una velocità massima di 72 km/h, può superare un ostacolo verticale di 0,9 m e attraversare una trincea larga 2,4 m. Inoltre può sorprendentemente superare una pendenza del 60% e affrontare un pendio in discesa del 40% senza rovesciarsi. Alla velocità di 40 km/h l’autonomia massima è di 483 km. Il pilota si avvale di un sistema passivo di visione notturna all’infrarosso e di un elettro-intensificatore dell’immagine ottica.
La torretta è azionata da un motore elettrico ed è armata con il lanciagranate automatico Mk 19 da 40 millimetri e con la mitragliatrice pesante Browing M2 calibro 12,7. La torretta è dotata di mirino a reticolo e sistemi per il tiro notturno. Otto lanciagranate fumogene montate all’esterno possono produrre una densa nuvola in grado di oscurare un’ampia zona nel giro di pochi secondi per permettere al veicolo di nascondersi alla vista del nemico. Inoltre la versione italiana è dotata di un moderno sistema di laser warning che avverte l’equipaggio quando il veicolo è ingaggiato dal nemico.
L’AAV-7 è dotato di una corazzatura rinforzata rimuovibile (Enhanced Appliqué Armor Kit, EAAK) che garantisce tra l’altro la resistenza ai proiettili perforanti tipo la mitragliatrice sovietica KPV da 14 mm. tipo la mitragliatrice sovietica. Per sopravvivere all’eventuale esplosione causata dalla penetrazione di un’arma anticarro gli AAV-7 del San Marco sono dotati di un sistema automatico antincendio, che combina sensori all’infrarosso a reazione rapidissima con recipienti di Halon a getto rapido.
Per i suoi AAV-7 Alla Forza da Sbarco ha individuato una particolare configurazione della suite degli apparati radio — il contratto per la fornitura è della SELEX Communications — notevolmente diversa da quella dei mezzi del Reggimento Lagunari e dei Marines.
Tutti i mezzi anfibi del SAN MARCO avranno un GPS che, tra l’altro, consentirà di trasmettere via radio o via satellite al sistema C2PC la posizione del mezzo. Mentre sul carro recupero AAVR-7 Al sarà montato un solo apparato radio VHF, sui 15 esemplari da trasporto truppa AAVP-7 A1 saranno installati due apparati HF ed una postazione C2PC. I due carri comando AAVC-7 Al avranno, oltre al GPS, apparati radio satellitare UHF, VHF, UHF e HF, anche con possibilità di scambiare dati; in pratica si tratta di un’autentica centrale operativa mobile che — come detto—può anche supportare il posto di comando mobile. All’interno di ogni carro comando saranno disponibili quattro postazioni C2PC: una coppia di carri AAVC-7 A1,dunque, è in grado di gestire la parte “current” di un’operazione anfibia di medio livello, comprendendo un’agenzia intel, una dedicata al fuoco di supporto e una al cc- mando delle operazioni correnti.
Con l’entrata in servizio dell’AAV-7 il San Marco ha visto incrementare le sue capacità di proiezione, inoltre le varie modifiche apportate garantiranno una maggiore protezione per i fucilieri, una migliore mobilità sul terreno ed un’efficace e accurato fuoco di supporto.
Per quanto i 36 VCC-1 siano “anzianotti”, al momento sono gli unici che possono montare le corazzature aggiuntive di costruzione israeliana, tanto che per questo motivo sono in teatro irakeno al seguito del SAN MARCO.
L’altro è il VCC-2, particolare versione dell’M113 dell’OTO Melara, lungo 5,1 metri e largo 2,69 metri, con velocità su strada di 64 Km/h e un’autonomia di 550 Km. Oltre al pilota e all’armiere, che dispone in torretta di una Browing da 12,7 mm., trasporta 7 uomini in assetto completo che possono far fuoco con le armi individuali attraverso delle feritoie a scafo. Più moderni i 40 VCC-2, tutti mezzi di cui era prevista la trasformazione in ARISGATOR, la versione anfibia del veicolo da combattimento — della ditta torinese Aris — dotata di eliche e immediatamente distinguibile per il disegno della prua.
Il programma ARISGATOR nacque nel 1999, quando si ventilava la possibilità di costituire la Brigata Anfibia Interforze; in seguito alla sospensione del progetto della B.A.I., il programma ARISGATOR fu abbandonato dall’Esercito Italiano e rilevato in toto dalla Marina Militare, limitatamente — almeno per ora — ai 4 prototipi che sono stati consegnati alla Forza da Sbarco.
Dei 40 VCC-2 in dotazione al SAN MARCO, 20 sono arrivati dall’Esercito Italiano — di cui 4 trasformati in ARISGATOR — e altri 20 dai Carabinieri. Questi ultimi sono in configurazione ordine Pubblico che prevede la protezione NBC (la stessa dei LEOPARD, ma in questo caso realizzata per eliminare l’effetto dei lacrimogeni), prese d’aria protette per ridurre l’effetto molotov e degli stessi lacrimogeni, ed estintori sui cingoli come protezione anti-molotov. L’unico updating operato sulla linea VCC ha riguardato l’apparato radio, con la rimozione della vecchia RV4 e l’installazione di apparati VHF SELEX Communications SRT 634 con capacità COMSEC e TRANSEC.
Il veicolo tattico per eccellenza del Fuciliere di Marina è il VM-90 dell’ IVECO, di cui la Forza da Sbarco ha moltissimi esemplari in diverse configurazioni, sulle quali possono essere montati vari modelli di protezioni balistiche aggiuntive.
Il Fiat IVECO VM-90, fornito di un motore diesel sovralimentato da 100 CV e una velocità massima di 100 Km/h. Il veicolo, dotato di MG 42/59 cal. 7,62 mm., trasporta un equipaggio di uno/due uomini più 8 Fucilieri nel cassone posteriore. Completano la linea fuoristrada Land Rover e diverse versioni di autocarri militari Fiat a 4 ruote motrici che all’occorrenza possono trainare piccoli pezzi di artiglieria. Anche i VM-90 del SAN MARCO sono predisposti per montare l’apparato radio VHF SELEX Communications SRT 634 con capacità COMSEC e TRANSEC.
La Forza da Sbarco dispone anche di un numero ridotto di VM90 attrezzati come mezzi radio con apparati radio VHF, HF e UHF.
Completano la dotazione di mezzi del SAN MARCO diversi tipi di veicoli per il trasporto truppa, tra i quali spiccano i nuovissimi 36 esemplari dell’ ACTL, l’autocarro dell’Astra, che il reparto ha ricevuto da meno di un anno.
A breve al SAN MARCO saranno consegnati 12 esemplari del VTLM, il gippone dell’ IVECO che ha una maggiore protezione, anche nei confronti delle mine. Dopo questo primo lotto di dodici mezzi in versione base, il SAN MARCO dovrebbe acquisire anche altri VTLM con la predisposizione per il missile controcarro TOW 2 e/o il missile antiaereo IR STINGER.